LA SEDUZIONE DI CLAUDIA MANCINELLI

Non è risultata un personaggio laterale, un supporto imprigionato: piuttosto si è dotata di un’autonomia indiscussa al cospetto di una campionessa olimpica del calibro di Sofia Raffaeli. Non la conoscevamo, eppure Claudia Mancinelli, coach fabrianese di ginnastica ritmica, ex atleta, ex danzatrice ed ex attrice, affabile e disponibile ai microfoni, nella totalità mediatica delle Olimpiadi di Parigi ha catturato l’attenzione del pubblico e i social hanno reso virali i filmati fino ad idolatrarla anche in Francia e in Inghilterra. Qual è stato il segreto di questa giovane donna dalle mosse suadenti, dal passo felpato, dallo sguardo affilato e racchiuso in un leggero tratto di matita, che ha sfidato i componenti della giuria con un ricorso accolto perfino impercettibilmente? L’abbiamo vista sciogliersi in un abbraccio fulmineo dopo il successo della sua allieva, nella premura con la quale ha seguito le ginnaste motivandole, facendo sentire la voce e il contatto fisico nei momenti cruciali prima dell’esibizione, come nel soffio sul collo di Sofia Raffaeli per darle respiro. Ma c’è dell’altro. Il mood di Claudia Mancinelli trasferiva la seduzione non surrogata, la malìa immediata, che arrivava nelle case della gente bucando il teleschermo. Il busto eretto, i capelli lisci che saltellavano dopo aver avuto la meglio contestando l’errore di valutazione al tavolo delle decisioni, rigida nel volto, ha irradiato un fascino tutto femminile. Se la si notava fuori dalle canoniche interviste, mostrava l’espressione minata da una leggera malinconia catalizzando l’attenzione priva dell’esibizione recitata. Del resto non avrebbe fatto l’attrice lavorando anche ad Hollywood se non possedesse, innata, la tendenza a mostrare sé stessa. Nel climax delle Olimpiadi Sofia Raffaeli colpiva per le sue fattezze adolescenziali, perfetta nello stile acrobatico quanto delicatamente e umilmente teen-ager: era la figlia di tutti. Claudia Mancinelli, invece, appariva in un flash fotografico lasciando una compostezza ammaliante. Lo charme è un’attrattiva che c’è o non c’è. Il poeta e scrittore britannico Rudyard Kipling diceva: “Alcune donne restano nella memoria se solo passano una volta lungo la strada”. E’ il caso di Claudia Mancinelli, che si definisce una persona schiva, riservata. Dopo Parigi è “scappata” in Sicilia con la famiglia per trascorrere le vacanze in incognito mentre la sua notorietà saliva vertiginosamente. Intervistata dai maggiori quotidiani italiani ha riferito che dalla recitazione ha appreso le tecniche di rilassamento utili a togliere le tensioni nel corpo e nella mente. Ammette che del cinema non le manca nulla, ma nel frattempo è diventata, suo malgrado, una star: anche all’estero i video che la riguardano hanno battuto tutti gli algoritmi. Claudia Mancinelli è ancora immortalata in un frame eloquente, non in un post indistinto che corre via prima ancora di essere recepito nella società della comunicazione scarna e degli aggettivi privi di sostanza. Un’antidiva che disconosce il sorriso e la postura a buon mercato. Nell’epoca dell’interminabile declino post industriale di un’intera comunità e dell’avvento sotto traccia di uno sport non di massa, sono i singoli a prevalere: Claudia Mancinelli è la fabrianese che sale sul gradino più alto del podio. E ci resterà a lungo.

Alessandro Moscè

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