I vetri della casa di Ancona

Mio nonno ha smesso
di affacciarsi alla finestra,
mia nonna di curare i gerani.
Il tempo lascia la presa,
svolta tra la polvere
e non avverte,
mentre l’addio
rimane sazio ogni volta
di guardare dal balcone della casa
dove non è rimasta luce.
La memoria si assopisce
nei vetri tintinnanti,
nel limite tra l’essere in casa e nell’aldilà,
tra la scrivania di abitudini
e la morte di Ancona
in un confine di crepe casalinghe

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