“NIGHT HOTEL”: ALESSANDRO MOSCE’ NEGLI STATI UNITI

Viene pubblicata negli Stati Uniti, a New York, dalla casa editrice Gradiva, la raccolta di poesia Night Hotel di Alessandro Moscè, con la traduzione di Jose Cazares. Lo stesso libro dal titolo Hotel della notte, uscito nel 2013 in Italia dall’editore Aragno, era stato tradotto, lo scorso anno, in Argentina. Il volume contiene una nota di prefazione di Paolo Lagazzi, il quale afferma: “Un senso quasi continuo di perdita attraversa la lirica di Alessandro Moscè, ma l’originalità del poeta, la sua forza stilistica e mentale sta nell’esprimerlo in modi insieme asciutti e svagati, lasciando emergere dal fondo della vita immagini colte di sbieco, “come da una svista”. Le occasioni, gli incontri, i sentimenti scivolano a onde discontinue da “un pomeriggio sghembo / quando i conti non tornano” a “piccole cicatrici sui pensieri”, da “giri a vuoto” di “coppie con il mal di testa” allo stillicidio “dei rumori / che si spengono come i televisori”. Solo di tanto in tanto la “vanità” che corrode il mondo si coagula in visioni dure, quasi espressioniste. La vera cifra di questa poesia è, più che il tragico, la melanconia, una tonalità come di blues che può persino darsi nell’illusione della felicità. A questo richiamo dello smarrimento si oppongono, però, alcune forze cruciali: la grazia fragile e immensa delle donne; il sentimento creaturale, la pietà per i perdenti e gli inermi; la memoria, che sa custodire “i nomi e i muri” del passato ritardando “il grande congedo”.

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