LA MISERIA DELL’OCCIDENTE E SCIENTOLOGY

L’uomo ha bisogno di religione, di sacralità, di onnipotenza, ma anche di credere a qualcosa di superstizioso e irrazionale, alla possibilità di scacciare il maligno, di ritrovare la purezza contro l’influsso negativo delle persone: un marito, un’amica, l’inquilino del piano di sopra. Leggo oggi su “Repubblica”, in un “felliniano” articolo di Paolo Di Paolo, che per i romani Nerone si affaccerebbe su piazza Sempione dove fu ucciso, ma anche davanti al Muro Torto, dove il cadavere sarebbe stato sepolto. L’imperatore è stato visto piangere di rabbia in via Cassia. Dai fantasmi innocenti, però, c’è chi passa ad altro, chi si affida ai guru che profonderebbero energie positive dietro pagamento in denaro. Nel 1954 lo scrittore Ron Hubbard ha fondato una scienza della mente che, leggo testualmente, si definisce “un sistema per l’analisi, il controllo e lo sviluppo del pensiero umano, che fornisce anche tecniche per ottenere maggiori capacità, razionalità e libertà dalla scoperta della singola fonte delle aberrazioni che sono la causa delle malattie psicosomatiche”. Bufale, ovviamente. Non c’è alcun fondamento scientifico che comprovi la validità di questo metodo molto confuso, l’accorpamento di pratiche psicologiche e mistiche perché si ottenga la conservazione di una buona salute, di un equilibrio psico-fisico perché le risorse, in ogni di noi, sarebbero illimitate (quali?). Se in Oriente la guerra di religione è all’ordine del giorno, consumata nel tribale e fatuo credere nella deificazione di colui che aderisce all’Islam terroristico, in Occidente si torna al medioevo. Ma perché? La risposta è nella precarietà dell’uomo, nel disagio, nella puerilità, nella scarsezza di risorse morali e materiali. Eppure Scientololgy ha personalità giuridica, è dotata di “ministri volontari” e conta molti adepti, tra i quali spiccano personaggi famosi. Una scappatoia contro il malessere della civiltà post capitalista, che dopo essere stata invasa dall’utopia del benessere e dalla distinzione in classi sociali, adesso è ridotta ad una povertà senza più ceti, livellata in basso dalla difficoltà, specie per molti giovani, di trovare un’occupazione e quindi nella riduzione del senso del bene a qualcosa di insondabile, di misterioso, perfino di esoterico. La comunità di Hubbard promuove l’uso di droghe e un’organizzazione madre pressoché introvabile. Scientology, la sua mente attiva che negherebbe l’inconscio, sembra una prosecuzione di quelle sette medianiche o della pratica dei chiromanti che abusano della credulità popolare. L’uomo non sa più a cosa credere e si affida ad un’avventura improbabile. Capita spesso a chi perde un affetto, una sicurezza economica. L’Occidente torna indietro, caccia le streghe, promuove i sortilegi, i rapporti contro le forze oscure. Sembra d’incrociare una trattazione da manuale per gli inquisitori. Attenzione: “La strega incarna i desideri, i timori e le altre tendenze della nostra psiche che sono incompatibili con il nostro io”, ripeteva Carl Gustav Jung.

Alessandro Moscè

 

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