La penombra galleggia

La penombra galleggia
nei mobili scuri
e inventa la sala da pranzo
dove nonno Ernesto
fumava la sua Muratti
e bruciava la fòrmica di cenere.
Scopro la tovaglia a quadretti
e il segno è netto
dopo trent’anni.
Ci vuole solo la notte
per scoprirlo ancora,
un tuffo al cuore
mentre cammino
a piedi scalzi
incollandomi le orme.
La nebbia mi aiuta
a non sopprimere
il viaggio di sola andata
che nasce dentro casa

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